
Tornando ai rapporti bimbo-genitori, persino nelle visite di psicologia infantile o neuropediatria, spesso, quando la causa di un’alterazione o una difficoltà nello sviluppo del bambino é ambientale, rimane invisibile. Anche perché l’atteggiamento dei genitori davanti allo specialista puó essere molto diverso da quello che hanno nel quotidiano, per cui è difficile da interpretare quale sia il possibile fattore ambientale che sta causando malessere nel bimbo, cosí le cose si complicano ancora di piú: siamo in un’epoca fondamentale dove si stanno costruendo le basi di tutto quello che verrá dopo, ma alla sfida di interpretare un’alterazione in una creatura cosí piccola si aggiungono i limiti di un’osservazione del vincolo fatta in un ambiente artificiale come quello della visita.
È cruciale accompagnare una difficoltà proprio in questo primo anno perché, come vedremo, sia quale sia la sua natura, la possibilità di migliorare passa, in primo luogo, proprio attraverso il legame primario (la relazione tra neonato/lattante e genitore).
Il legame primario – l’attaccamento è un concetto simile, su cui tornerò in un altro articolo, qui li userò come sinonimi – è la relazione tra il bimbo e il genitore, con le sue qualità, difficoltá, fantasie, processi di trasformazione e adattamento, incrinature e continui aggiustamenti. É un fenomeno continuo, dinamico, bidirezionale e circolare, in perenne evoluzione in questa prima tappa. Per visualizzarlo potremmo dargli uno spazio proprio – ma non indipendente – al di là del bimbo e del genitore, frutto degli scambi continui e reciproci che intercorrono tra i due – se consideriamo la diade – e tra i tre nella triade.
In effetti lo potremmo vedere come quel terzo elemento (o, se consideriamo la triade, quarto) che è lo spazio di incontro tra bimbo e genitori, per cui non dipende semplicemente dalla madre o dal padre, ma anche dal proprio bebè. Dall’incontro dei loro caratteri, caratteristiche (nel caso del bebè parliamo piuttosto di temperamento), punti forti e deboli dipenderá come si genera e si costruisce poco a poco, giorno dopo giorno, questo incontro che è il legame primario.
Quando parliamo di “incontro” ci riferiamo a un senso ampio del termine, al di lá della connotazione positiva. Pensiamo a quanti momenti di disincontro deve affrontare il genitore con un bimbo di pochi mesi: tutti quei pianti disperati di cui non sono sicuri di individuare la causa, i momenti di sconforto che ne derivano, la stanchezza per le notti insonni, i momenti di vero e proprio sfinimento, pensiamo di nuovo all’angoscia e alle preoccupazioni ad esempio delle coliche del lattante… Tutto questo è naturale, e si dà in qualunque rapporto madre o padre – bebè. L’importante é che i disincontri non durino troppo, che siano seguiti da un momento di rincontro, di “riparazione”, ovvero che i momenti di incomprensione e difficoltá siano seguiti da momenti di gioia, di piacere, di tenerezza. É un continuo movimento da un lato e dall’altro in cui é sempre il genitore chi fa il lavoro di sintonizzarsi sul piccolo che, da parte sua, a quest’età ha strumenti limitati e una capacità di adattarsi ancora molto immatura.
Per un padre è una sfida personale, in un perenne gioco di tensioni, che si potrebbe immaginare come l’atto di suonare una fisarmonica: provare a capire in ogni momento quando è il caso di comprimere e fino a dove, e quando è il caso di stendere, rilasciare, cercando un punto medio ottimale, e misurandosi fino allo sfinimento con sè stesso – l’impazienza, l’intolleranza, il nervosismo, le paure – pur di offrire al pargolo la nota giusta, o almeno non stonare, in quella musica infinita che è il rapporto genitori-figlio. E questo processo non sempre é facile, anzi a volte si complica, si distorce, ed ha conseguenze. Ma attenzione: ciò non significa chiedere a sè stessi la perfezione, sarebbe un errore. Gli errori sono continui, perchè è continuamente una prima volta – con il secondo non è lo stesso, ma il discorso vale anche lì – e solo stando con le antenne in sù, predisposti ad ammettere e verificare i propri errori e correggersi volta per volta, si può proseguire serenamente in questa ricerca.