
Nel primo post sull’alimentazione complementare ho parlato di cosa significa l’inizio della nutrizione complementare al di là della necessità di nutrirsi. Ho accennato a un aspetto fondamentale per aiutare il bimbo a vivere questo momento con piacere e non con ansia, l’aspetto relazionale: non trasmettere pressioni o aspettative, non avere fretta, dare protagonismo al bambino.
C’è un altro aspetto più pratico ma importante per capire perché oggi tanti bambini mangiano male: la mancanza di sapori!!! Sembra scontato ma non lo è. Oggi dare cibo e allo stesso tempo saporito non è facile per motivi di mercato. La sovrapproduzione ha notevolmente modificato il modo di coltivare e allevare (le “superfarms”) con consegueze enormi sul sapore di praticamente qualsiasi prodotto. Nei limiti del possibile, è importante prestare attenzione a questo aspetto e fare uno sforzo affinché i primi piatti -o pezzetti- che il bimbo si trova in tavola siano SAPORITI. Non solo sforzo economico, ma anche di tempo per trovare circuiti di approvvigionamento locale o a km0, per cercare ricette, poi per cucinare… Sì: spesso ciò di cui i bambini hanno bisogno è di piccoli cambiamento nel nostro stile di vita e che iniziamo a dare la priorità ad altre cose nel ritmo frenetico del quotidiano.
Ora vedremo se Baby-Led Weaning, alimentazione rispettosa e a richiesta sono la stessa cosa…
Né un bambino di 6 mesi né uno di 3 anni hanno la capacità di capire cosa gli conviene, cosa è meglio per loro. Se chiede di mangiare biscotti tutto il giorno glieli diamo per mostrarci genitori rispettosi? No. Dai primo momento in cui il bambino piange la mamma o il papà gli danno sostegno emotivo, contenimento, lo tranquillizzano, cosí lo rassicurano: i limiti dell’adulto sono fondamentali per dare al bimbo serenità, sicurezza emotiva, stabilità e costituiscono la base per costruire, poco a poco, la sicurezza in sé stessi. Il concetto di limite e la differenza tra limite, libertà ed educazione rispettosa a volte genera confusione, anche per i messaggi che arrivano reinterpretando correnti educative molto valide.
La stessa cosa accade con il cibo: l’adulto stabilisce che cibo offrire, quando e come ci si mette a tavola, con tutta la flessibilità necessaria per adattarsi alle esigenze e alle caratteristiche del bambino, ma anche con una routine, un contenitore.
L’idea di Baby-Led Weaning è che, offrendo vari tipi di cibo a pezzetti, e aspettando che sia il bambino a provarlo, gli si dà protagonismo, si rispetta il suo ritmo, gli si offre la possibilità di scoprire in modo naturale i sapori, le consistenze, la sensazione al tatto, sperimentare combinazioni. Proponendogli varie opzioni, il papà o la mamma scoprono insieme al bimbo le sue preferenze e le rispetta adattando i piatti ed evitando di forzarli.
Se lo rispettiamo, se non interferiamo e ci limitiamo ad accompagnare e porre dei limiti da una postura di tranquillità, il bambino esprime la sua naturale e innata curiosità, e l’alimentazione è una delle prime esperienze di scoperta complessa, che attraverso il piacere stimola tanti apprendimenti – coordinazione oculomanuale, pinza manuale, motricità fine, integrazione multisensoriale, sociabilità, fiducia nel care giver che gli apporta il cibo, sicurezza in sè stessi! –
L’allattamento è a richiesta, l’alimentazione complementare è molto di più!
In un altro post farò esempi per parlare anche di altri aspetti che possono aiutare a rendere l’alimentazione un’esperienza piacevole e gratificante, come la flessibilità e la condivisione.
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