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Perchè non dorme?

Al giorno d’oggi sembra che quasi la metà dei bambini abbiano problemi per dormire. Quasi una su tre famiglie di amici hanno consultato con un coach del sonno per il loro bimbo, con indicazioni generiche e risultati variegati

Ci sono vari punti ove occorre far luce

  1. Cosa vuol dire che dorme male?
  2. Perchè in tanti dormono male?
  3. Che trascendenza ha il sonno nell’infanzia?
  4. Cosa si può fare per migliorare il sonno dei piccoli? Quale metodo è il migliore?

COSA VUOL DIRE DORME MALE?

In un articolo precedente già ho parlato del numero di ore necessarie in base a ogni età, e di come le raccomandazioni ufficiali siano da prendere con le pinze, per i limiti della metodologia dei dati su cui poggiano (vedi:

In ogni caso è importante partire da un’idea, almeno generica ma dimostrata scientificamente, di che elementi prendere in considerazione quando valutiamo il sonno:

  • I primissimi mesi di vita il ritmo circadiano non c’è ancora. Si parla infatti di ritmo ultradiano: il cervello del neonato non distingue il giorno e la notte, cosa che apprenderà poco a poco in questi primi mesi. Per farlo ha bisogno di aiuto, di alcune condizioni minime, senza le quali si può andare incontro a un disturbo del sonno:
    • Non essere iperstimolato dall’ambiente quando è stanco, nè nelle ore notturne
    • Procurare un ambiente buio durante la notte
    • Di giorno esporlo il più possibile alla luce, non necessariamente con esposizione diretta, ma almeno che veda la luce. Infatti attraverso la visione l’input della luce naturale arriva a una regione denominata chiasma ottico che svolge una funzione importante nel regolare il sonno, soprattutto in un’epoca in cui questa funzione è in pieno sviluppo. Qui devo puntualizzare: tanti genitori tengono i loro bimbi lontani dalla luce solare per raccomandazione del pediatra o medico, onde evitare scottature e predisposizione a tumori della pelle. Non è sempre facile trovare il termine medio, ma con un pò di buonsenso basta evitare l’esposizione nelle ore più calde d’estate, e quando necessario proteggere le zone esposte con crema solare adatta ai bimbi (attenzione: molte delle creme “per bambini” contengono tossici, per trovarne una adatta diffidate dai siti che hanno scopi commerciali e consultate quelli che offrono informazioni contrastate senza interessi economici:
      https://www.quechoisir.org/comparatif-ingredients-indesirables-n941/liste/cremes-solaires-enfant-sci403/
      https://www.ocu.org/organizacion/prensa/notas-de-prensa/2022/cremassolares150622
    • Nella stanza dove dorme, cercare di creare condizioni adeguate non solo si buio, ma anche di umidità, temperatura, isolamento acustico. Ed evitare la presenza di fattori predisponenti ad allergie: umidità (muffa) sulle pareti, norme per evitare acari della polvere
  • Una volta che si è stabilito il ritmo circadiano, ovvero che il cervello riconosce chiaramente la differenza tra giorno e notte, i cicli del bambino piccolo non sono gli stessi dell’adulto. Infatti dalla nascita ai due anni i bimbi hanno molti più cicli di sonno, per cui sono molto più propensi a svegliarsi quando passano da un ciclo al successivo. Gradualmente il numero di cicli si riduce, fino ad averne 2 o 3 in tutta la notte come gli adulti
  • Il numero di ore di sonno necessario cambia in base all’età, soprattutto nei primi anni di vita, essendo massimo nel neonato e riducendosi poco a poco, per mantenersi stabile fino all’adolescenza, momento in cui si riduce fisiologicamente aggiungendosi, in più, il fenomeno del ritardo di fase
  • Non è importante solo la quantità di ore dormite. La qualità, infatti, è fondamentale. Un bambino che dorme 11 ore di sonno leggero avrà più stanchezza diurna e carenza di sonno rispetto a un altro che dorme 9 ore di sonno ristoratore

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